Carrara Anarchica

Carrara Anarchica

Percorso: piazza Alberica (monumento a Ferrer e ai martiri del Lavoro), via Ulivi (circolo Fiaschi), piazza d’Armi (monumento a Meschi), Dogali, Piazza Farini (Politeama), via san Piero, Turigliano


Carrara è una delle roccaforti del pensiero anarchico internazionale: le lotte dei lavoratori delle cave, delle industrie del marmo e del porto, il temperamento orgoglioso e fiero dei carraresi, la presenza di personalità che hanno portato lustro e hanno dato l’esempio, dal sindacalista Alberto Meschi al partigiano Gino Lucetti, la Resistenza che qui ha avuto tratti enormemente tragici ma ha visto anche diversi atti d’eroismo (il più celebre dei quali è la rivolta delle donne carraresi del 7 luglio 1944) hanno contribuito a rendere la città terra fertile per l’anarchia.

L’itinerario che porta il visitatore alla scoperta della Carrara anarchica vuol essere un viaggio rispettoso di un ideale per il quale in molti hanno dato la vita. Il viaggiatore è quindi invitato a visitare le lapidi che, sparse per tutta la città, ricordano quanti si sono sacrificati per la libertà e quanti si sono impegnati per dare all’umanità un mondo migliore: da Francisco Ferrer ad Alberto Meschi, da Giordano Bruno a Sacco e Vanzetti, dai caduti sul lavoro alle vittime dei moti del 1894, quando la popolazione carrarese si ribellò contro il richiamo alle armi imposto dal governo e undici manifestanti furono uccisi vicino alla caserma Dogali. L’itinerario prevede poi una sosta dinnanzi alla sede storica degli anarchici carraresi, il ridotto del Teatro Politeama, dove nel 1945 si svolse il primo Congresso della FAI (Federazione Anarchica Internazionale), in via Ulivi, dove ha sede il circolo “Gogliardo Fiaschi”, intitolato a una delle figure storiche dell’anarchismo carrarese e sede di un’importante biblioteca anarchica, e in via San Piero, dove si trova la Cooperativa Tipolitografica, nella quale tuttora si stampano le voci più importanti dell’anarchismo italiano: fogli, opuscoli, libri, giornali e soprattutto “Umanità Nova”, uno dei periodici storici del movimento anarchico. Il viaggio può dunque concludersi nel cimitero di Turigliano, che ospita le sepolture di molti importanti anarchici: Gino Lucetti, Alberto Meschi, Alfonso Failla, Giuseppe Pinelli, Stefano Vatteroni. Nel giardino che precede il cimitero, si potrà infine ammirare il monumento a Gaetano Bresci, l’anarchico che il 29 luglio del 1900 uccise il re Umberto I, opera di Carlo Sergio Signori.

Un viaggio per scoprire quanto Carrara sia stata, e sia ancora, terra di lotta e di libertà.