Il marmo: tipi di cava
La cava è il luogo da cui si escava il marmo. A Carrara, attualmente, esistono ottantuno cave attive suddivise nei tre bacini marmiferi, ovvero i tre canali delle Alpi Apuane che formano la valle del Carrione e su cui insistono i siti estrattivi: il bacino di Torano, il bacino di Miseglia e il bacino di Colonnata, che prendono nome dalle tre frazioni a monte che si trovano nelle loro immediate prossimità. Tutte le cave di Carrara sono cave in quota, e per raggiungerle è necessario percorrere strade spesso lunghe e tortuose, alcune delle quali accessibili solo a mezzi autorizzati a causa delle loro condizioni e delle difficoltà di percorrenza. All’interno dei bacini esistono diversi tipi di cava, che si dividono in due gruppi principali: le cave a cielo aperto e le cave sotterranee.
Le cave a cielo aperto rappresentano il gruppo più numeroso, ed è possibile individuare al loro interno diverse ulteriori categorie. Le cave più riconoscibili sono le cosiddette “cave culminali”: sono quelle aperte sulle cime delle montagne, con la roccia che viene progressivamente scavata verso il basso facendo assumere al monte l’aspetto a gradoni che seguono l’andamento dell’attività estrattiva. Le “cave a mezzacosta” o “cave di versante” sono quelle aperte, invece, sui fianchi delle montagne. Anche in questo caso l’attività di estrazione fa assumere un aspetto a gradoni alla cava (che, a seconda della forma, può anche arrivare a somigliare a un anfiteatro). Infine, le “cave a fossa” o “cave a pozzo” sono quelle che si sviluppano in verticale, spesso a causa della mancanza di spazio laterale per poter condurre l’attività estrattiva. Spesso cave di versante si trasformano in cave a fossa perché l’evoluzione dell’attività che segue un certo filone marmifero comporta il raggiungimento di fronti che si possono scavare soltanto in verticale.
Le cave sotterranee sono quelle dove il marmo viene estratto dall’interno della montagna. A Carrara esistono le cosiddette cave “sotto tecchia”: sono le cave che compiono il passaggio da un’estrazione a cielo aperto a una sotterranea. A tale fattispecie appartiene, per esempio, la cava del Polvaccio, dalla quale fu estratto il blocco di marmo che divenne la Pietà di Michelangelo.